Telemedicina e NIS 2, la sicurezza dei pazienti al centro: un approccio metodico e avanzato

La telemedicina, successivamente alla fondamentale accelerazione dovuta dalla pandemia, sta rapidamente rivoluzionando il modo in cui l’assistenza sanitaria viene fornita: visite online e monitoraggio da remoto sono divenute ormai la prassi, rendendo la sanità più snella e gestibile, sia dal punto di vista dei pazienti che degli operatori sanitari.

Questa rivoluzione digitale presenta una sfida cruciale che deve essere vinta: la tutela dei dati delle persone curate. I referti, le informazioni personali e le cartelle cliniche sono un tesoro per i criminali informatici, come dimostrato ampiamente dalle compromissioni che con estrema frequenza colpiscono le strutture sanitarie.

Esempi recenti e lampanti dei rischi a cui è correntemente esposto il settore sanitario sono i casi di Synlab, ransomware con possibile violazione dei dati dei pazienti, e il recente caso del cyber attacco che ha paralizzato l’ASST Rhodense.

Ed è qui che entra in gioco la direttiva NIS 2, normativa europea che si pone come ancora di salvezza per il sistema sanitario, imponendo regole, e conseguentemente sanzioni, più severe, in ottica di protezione dei dati e di rafforzare la sicurezza informatica, in modo che la telemedicina diventi una opportunità per tutti, senza mettere a rischio la privacy e, soprattutto, la salute di tutti i soggetti coinvolti.

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